domenica 29 novembre 2009

Si è appena chiuso il Festival della Fantascienza di Trieste...

Si è chiuso ieri, sabato 28 novembre, a Trieste, l’ormai tradizionale Festival della Fantascienza (S+F), la cui edizione 2009 ha visto numerosi eventi prevalentemente (ma non soltanto) sul versante cinematografico, presso il Multiplex Cinecity. Facendo una doverosa selezione, partiamo dal Premio Urania d'Argento, assegnato ogni anno a personalità di spicco del fantastico e realizzato in collaborazione con la rivista Mondatori "Urania", e che quest’anno è stato assegnato a due grandi personalità del panorama internazionale: Roger Corman, regista e produttore divenuto figura leggendaria nel campo dei B-movies e per aver lanciato nomi del calibro di Jack Nicholson e Francis Ford Coppola, e Sir Christopher Lee, oltre 250 pellicole e in anni recenti venerato caratterista per Spielberg, Burton, Lucas.
Per parlare invece di personaggi italiani, Federico Zampaglione, leader dei Tiromancino, il cui lungometraggio Shadows, un horror atmosferico e disturbante nella tradizione del cinema italiano di genere degli anni '70, ha ricevuto il Premio Nocturno Italiano, e Francesco Verso, vincitore del Premio Urania 2009, ha presentato il suo romanzo E-Doll, con la conduzione di Giuseppe Lippi.
Tra le anteprime più attese, Moon di Duncan Jones (il figlio di David Bowie), trionfatore al Festival di Sitges, è stato il film di chiusura di questa edizione di S+F. Nelle sale italiane il film uscirà il 4 dicembre, per riportare l'uomo sulla Luna e omaggiare buona parte della miglior fantascienza degli anni Settanta e Ottanta, da Solaris a 2001: Odissea nello spazio, con il robot calmo e rassicurante Gerty (Kevin Spacey in V.O.), che accompagnerà il protagonista Sam Rockwell sul terreno lunare.


Nell’ambito della competizione vera e propria, ieri sera, 28 novembre, alla chiusura del Festival, Bruce Sterling, Presidente della Giuria Internazionale, ha assegnato il Premio Asteroide a First Squad-The Moment of Truth, del giapponese Yoshiharu Ashino. ''Il film e' un'opera di animazione globale realizzata tra Russia, Giappone e Canad" spiega la motivazione della Giuria, "di cui va apprezzata la freschezza, l'intelligenza e l'inventiva''. Si tratta di un anime di sicuro impatto, nel quale la protagonista, Nadya, è una medium quattordicenne, il cui dono è essenziale per il destino della VI Divisione dei Servizi Segreti Russi, che conduce una guerra segreta contro l'Ahnenerbe, un ordine occulto vicino alle SS.





Una menzione speciale ha meritato il film svedese Metropia, di Tarik Saleh, rappresentazione di un prossimo futuro oscuro in cui la terra sta esaurendo le riserve petrolifere e l'intera Europa è collegata da una rete metropolitana sotterranea.


Per quanto riguarda l'assegnazione del Melies d'Argento, la Nomination - indispensabile per accedere al Concorso europeo che decretera' il vincitore del Melies d'Oro alla prossima edizione del Festival del film fantastico di Sitges - e' andata al film The Children di Tom Shankland.
Il film Timer della statunitense Jac Schaeffer (USA), ha infine meritato il premio del pubblico. E' la storia, che si preannuncia divertente, di due giovani donne che acquistano un dispositivo che calcola il tempo residuo all'incontro con il giusto partner.


Arrivederci al prossimo anno...

mercoledì 25 novembre 2009

E' nata Fantastiquezine...

Scifimoviepage.com e l'editore della celebre rivista francese L'Ecran Fantastique si sono uniti per la creazione di una nuova e-zine, ovvero FantastiqueZINE.
Potete accedere direttamente da qui.
Il sito, interamente in lingua inglese, curato dal webmaster di Sci-Fi Movie Page James O'Ehley, conterrà news quotidiane sul cinema di genere FS, fantasy e horror, oltre a recensioni di libri e altri contenuti.
I relativi link sono disponibili a destra negli elenchi per la navigazione di questo blog.
I migliori auguri dall'Italia!

domenica 8 novembre 2009

Nel paese delle creature selvagge.

Qualcuno forse ricorderà un mio precedente post dai toni quasi entusiastici, qui, scritto dopo aver visto il trailer di questo film.
Be', capita di fare ammenda. Lo trovo onesto, ma in un caso simile penso sia addirittura doveroso.
Ogni storia in cui un bambino si perde in un mondo immaginario vuol essere, spesso consapevolmente, la rappresentazione del lato onirico, inconscio, nascosto, del bambino stesso. E attraverso il bambino, della "capacità di immaginare" dell'autore. Gli esempi, nel cinema come nella letteratura, talora ben riusciti, sono dozzine. Ma poiché ogni fantasia infantile è unica e irripetibile, la rappresentazione che se ne fa promette in genere (era anche questo il caso, all'inizio) un viaggio altrettanto unico e irripetibile. Questa promessa di unicità è indubbiamente mantenuta anche da "Nel paese delle creature selvagge". Peccato però che il viaggio in questione si svolga in un territorio dove un distruttivo non-senso regna incontrastato. Le "creature selvagge" sono solo apparentemente buone. Alcune sono spaventevoli e gratuitamente cattive. Ma la cosa più preoccupante è che molte di esse sembrano la rappresentazione della malattia mentale. Il dialogo è dissociato, sconnesso, nonostante i patetici tentativi della sceneggiatura di travestirli di originalità. A ciò si aggiunge come aggravante l'evidente compiacimento della patologica contraddittorietà che anima il dialogo, in particolare fra le creature e il piccolo protagonista. Chiunque abbia scritto questa storia fa una gran confusione fra il linguaggio delle immagini della fantasia infantile e un guazzabuglio caotico privo di coerenza. Sarebbe fin troppo facile ribattere che non c'è logica nella fantasia, ma non è affatto così. La fantasia non è certo territorio della razionalità, ma ha una sua coerenza armonica, non dissonante, espressa soprattutto nella rintracciaibilità intuitiva di un "senso" irrazionale, ma molto preciso, che le immagini hanno.
Purché, ovviamente, tali immagini si generino in un contesto di sanità. Va detto, chiaro e forte.
Questo è il viaggio di un bambino disturbato. Un bambino che ha perso il padre, che non riesce a costruire un rapporto con una madre più o meno assente, e che l'ideatore di questa storia condanna a una fuga in un caos emozionale che non può assurgere (come invece sembra pretendere il film) a modello di rivolta fantasiosa e vincente.
La rappresentazione di un'infanzia distruttiva e perversa. Senza scampo. L'origine palese del fallimento adulto. Tutto il contrario di ciò che l'infanzia è o dovrebbe riuscire ad essere.
Avremmo forse dovuto prestare più attenzione al fatto che questo regista aveva già firmato il patologico "Essere John Malkovic".
A differenza dei tanti bambini presenti, che guardavano raggelati un film che su molti di loro avrà effetti tutt'altro che positivi, chi vi scrive ha abbandonato la proiezione poco prima della fine, di fronte all'ennesima battuta dissociata.
Sbagliando, s'impara.

lunedì 2 novembre 2009

Bentornati , Visitatori…

Online i primi nove minuti dell’episodio pilota del remake di “Visitors”, la celeberrima seria TV degli anni ’80.

che ci riporta nostalgicamente all’originale, che in Italia venne mandato in onda nel 1986.

I primi 4 episodi andranno in onda sulla ABC a partire dal 3 novembre negli USA.

giovedì 29 ottobre 2009

Avatar: nuovo trailer internazionale

Disponibile grazie a TrailerAddict, e lungo più di tre minuti, ecco un nuovo trailer internazionale.



VERSIONE IN ITALIANO QUI IN ESCLUSIVA: http://www.mymovies.it/film/2009/avatar/trailer/2/
Nel cast di Avatar, oltre al protagonista Sam Worthington, anche Giovanni Ribisi, Zoe Saldana, Sigouney Weaver, Michelle Rodriguez, Joel David Moore, CCH Pounder, Peter Mensah, Laz Alonso, Wes Studi e Stephen Lang.
Avatar esce il 18 dicembre 2009 negli USA, da noi il 15 gennaio 2010, perché così la massa italica potrà prima gustarsi il solito nauseabondo cinepanettone.

domenica 25 ottobre 2009

Astroboy: fra breve anche in Italia.

Sempre che non faccia la fine di Avatar (rinviato a gennaio) o di Agorà (che invece non sarà mai distribuito in Italia), Astroboy, del regista David Bowers (Giù per il tubo) uscito ieri l'altro (23 ottobre) negli USA, arriverà in Italia il 18 dicembre. Adattamento cinematografico della famosa serie manga Astro Boy di Osamu Tezuka, il film, proiettato al Festival di Roma appena concluso, narra la storia del bambino-robot ripudiato dal suo creatore. Una recensione è disponibile qui.
Motivo di curiosità la resa sonora, alla luce del fatto che nonostante la pletora di ottimi doppiatori italiani, la pista audio del film è stata affidata alle voci di Silvio Muccino, Carolina Crescentini e il Trio Medusa. Vedremo.
In occasione della fiera Lucca Comics & Games (dal 29 Ottobre al 1 Novembre), la presentazione del film e del gioco di Astro Boy si svolgerà presso il padiglione Carducci, stand A1009.



Il sito ufficiale è http://www.astroboy-themovie.com/

giovedì 15 ottobre 2009

District 9.

Ne avevamo parlato in precedenza (consiglio di leggere qui), e dopo averlo visto (finalmente!), si può ben dire che il primo lungometraggio di Neill Blomkamp non delude le pur elevate aspettative. Per certi aspetti anzi le supera (Nota: questa recensione contiene spoiler).
Sin dalle prime immagini, crude e dirette (forse un po’ splatter in alcuni passaggi), si viene catapultati nell’orrore del distretto nove. La zona in cui gli alieni sono confinati è amministrata e controllata dalla Multi-National United (MNU), un’azienda privata ispirata da un’intrinseca cattiveria da cliché che è del tutto funzionale ai toni grotteschi e caricaturali del film. Con uno stile documentaristico che contraddistingue tutto il primo tempo, la ricostruzione dell’arrivo e della ghettizzazione degli alieni è svolta con un realismo impressionante che rimanda a quanto si è visto o letto (il poco che passa, in realtà) sui fatti che accadono alle frontiere marittime d’Europa negli ultimi anni. Alle masse dei disperati, sporchi e maleodoranti, privati della loro identità, bisognosi di aiuto, provati da viaggi esasperanti. Per via dello studiato caos di immagini da cui lo spettatore del documentario tenta una ricostruzione dei fatti, sono poche le informazioni sulla società e sulla cultura degli alieni, sulla loro divisione fra gruppi a diverso grado di intelligenza (i “fuchi” e i capi – si noti che il sesso degli alieni non è mai specificato), e sui motivi per cui sono finiti sulla terra. Intorno agli alieni si crea così un alone di mistero che a un tempo contribuisce ad alimentare la curiosità dello spettatore e a spiegare il timore e l’odio dei terrestri, e a dare ad esso una parvenza di fondamento. Gli alieni possiedono un elevato grado di sviluppo tecnologico, armi molto evolute e conoscenza superiore a quella umana, eppure sono sottomessi, imprigionati, considerati inferiori. Anche questo paradosso ricorda da vicino la realtà dei nostri giorni.
A governare la situazione viene messo un inesperto e ingenuo funzionario MNU, Wikus Van De Merwe, che durante la deportazione degli alieni residenti nel distretto (che viene condotta secondo tecniche che risultano anch’esse molto familiari e attuali) viene accidentalmente infettato da un liquido misterioso, una sorta di bio-carburante (la tecnologia aliena è basata sulla loro biologia) che inizia a indurre una inesorabile modificazione genetica. A questo punto il documentario trapassa nella narrazione in presa diretta, e quasi non ci si accorge di questa particolare specie di montaggio. Il braccio di Wikus diventa completamente alieno nel giro di pochi giorni, e così il protagonista si ritrova al centro della più classica trama complottistica, per la sua compatibilità, unica fra gli esseri umani, con le armi e i manufatti alieni. Wikus viene additato come traditore, screditato agli occhi della moglie e del pubblico, ed è costretto a rifugiarsi nell’unico territorio in cui può sentirsi al riparo: il Distretto 9. In una disperata fuga da tutto e da tutti, terrorizzato dalla rapidità della sua mutazione, perseguitato dagli uomini e respinto dagli alieni, l'uomo deve vedersela anche con la mafia nigeriana che controlla il distretto, guidata da uno psicopatico feticista votato a diventare alieno, e perciò affascinato dal fenomeno in corso nel suo corpo. Wikus non è un eroe, è un uomo spaventato a morte e abbandonato, che ritrova nell’odiato Distretto 9 la sua umanità più vera. Il rapporto con l’alieno Christopher (agli alieni, detti spregiativamente “gamberoni”, vengono dati nomi umani, ad ulteriore prova della distruzione della loro identità) nasce all’insegna del puro bisogno reciproco (il liquido che ha innescato il processo viene recuperato attraverso un’incursione dei due nella sede della MNU in quanto occorre a uno per tornare umano e all’altro per rientrare sul suo pianeta), ma si tramuta in un’amicizia che nessun umano ha mai offerto in precedenza al protagonista.
E così, in uno slancio forse un po’ azzardato, vogliamo vedere nella trasformazione finale di Wikus un’affermazione simbolica di uguaglianza fra terrestri e alieni che la fantascienza riesce a portare addirittura oltre i “confini” dell’essere umano, e che si traduce, per quello che ci riguarda, nell’uguaglianza fra gli occidentali benestanti e i loro simili meno fortunati, provenienti da altre zone della galassia umana. Wikus è alieno e umano insieme, e continua a mandar fiori a sua moglie, che ancora lo ama, e lo cerca. La diversità diventa motivo di uguaglianza.
Nelle parole finali di gratitudine di Jonathan che grazie al suo nuovo amico terrestre riesce a lasciare il pianeta con suo figlio (“Tre anni. E tornerò a prenderti.”) si intravede un agevole punto di partenza per un secondo film, del quale già si parla da più parti in rete. E una storia così, in un sequel, potrebbe arrivare ovunque.
Finalmente, nell’era di pur pregevoli remake, revival, prequel e sequel, un film originalissimo e ben riuscito. Made in South Africa.

giovedì 24 settembre 2009

Il signor nessuno: delirio, ricordo o… fantasia?

Raccogliendo ed esaminando quante più possibile fra le (numerose) notizie in rete su questo film dal titolo accattivante (Il signor nessuno riporta i ricordi indietro fino a Omero, passando per Jules Verne) si scopre innanzitutto che si tratta di una produzione europea, più precisamente belga-franco-tedesca, benché in effetti girato in inglese e con attori per lo più anglofoni. Di fronte al dilagare attuale della (a volte più che gradita, beninteso) FS “made in USA”, questo fa piuttosto piacere. Il regista è Jaco Van Dormael, belga, non molto noto al grande pubblico (Totò Le Heros, L’ottavo giorno). Presentato al Festival di Venezia di quest’anno, il film ha riscosso un lungo applauso, oltre al Premio Osella per la migliore scenografia. E ha portato la FS nel cuore della manifestazione, sebbene con tutto il silenzio possibile sulla sua chiara appartenenza al genere. Ssssh. Non facciamoci sentire.
Il protagonista è Nemo Nobody, un uomo che conduce un'esistenza ordinaria con la moglie Elise e i tre figli, fino al giorno in cui il suo universo collassa e lui si sveglia nel 2092. La cosa però non sembra preoccuparlo molto. Ciò che più gli sta a cuore è scoprire se abbia vissuto la vita giusta, amato la donna che doveva amare e avuto i bambini di cui avrebbe realmente dovuto essere padre.
Tutto comincia dalla seminale (anche per il regista, in quanto riemerge dalla sua filmografia) e impossibile scelta di un bambino tra il padre e la madre sul binario di un treno in partenza (foto): due paesi, due genitori e dunque due vite diverse. Tutto finisce con il vecchio sopravvissuto del 2092, che a 118 anni è il protagonista di un reality che segue in diretta gli ultimi giorni della sua vita. Perché tanto interesse per lui? Perché il signor Nobody è l'ultimo mortale rimasto sulla terra da quando le scoperte scientifiche hanno consentito di raggiungere la quasi-immortalità. Nemo ricorda però ben poco della sua vita passata, che non è una sola, ma è molteplice. Subito il pensiero corre al mitico Sliding Doors, rispetto al quale però ci si imbatte qui in una struttura narrativa che non si limita a un percorso duplice, come le due vite che si srotolano parallele nel noto film inglese a seconda che la protagonista sia riuscita a entrare nell’ormai celeberrimo vagone e prendere la metropolitana, in un palesarsi di una delle teorie da allora più in voga nel cinema FS, ovvero l’abusatissimo Butterfy Effect. In Mister Nobody infatti le possibilità si moltiplicano, perché ai possibili innamoramenti, alle scelte, succedono tutte le possibili relative conseguenze, vite sentimentali, esistenze. Il problema diventa allora controllare la sceneggiatura facendo in modo che lo spettatore si addentri nell'intrico delle identità possibili senza perdersi, o meglio, perdendosi in modo e in misura accettabili e gradevoli. La speranza, da futuro spettatore, è che tutte queste identità sociali del protagonista, siano esse di pura fantasia o realmente avvenute, contribuiscano o addirittura si dimostrino necessarie a dipingere un’unica valida identità umana. Senza troppa confusione. Il rischio è certamente elevato. Sempre che la sceneggiatura consenta di capire se si tratti di invenzione o universi paralleli, ma in fondo questo poco importa. Il solo montaggio, che una volta di più rivela la sua determinante importanza sulla struttura e la qualità finale di un’opera filmica, ha richiesto un anno di lavoro, e il risultato finale ha riscosso commenti molto positivi per via della leggerezza di stile nel raccontare la storia con tratti necessariamente surreali.
Sembra inoltre che vi siano anche citazioni evidenti di (o riferimenti impliciti a) capolavori quali Big Fish, Lo strano caso di Benjamin Button (girato contemporaneamente!) e Se mi lasci ti cancello. Insomma, si direbbe che si tratti di uno di quei film dove sei costretto a metter da parte l’assetto razionale che tende a decifrare le immagini per ordinarle in una trama coerente, e a lasciarti andare a qualcosa, ci si augura, di profondamente inconscio, al limite dell’onirico e anche oltre. In genere è questo il solo modo per arrivare a captare quel che l’autore vuol dire. Magari mettendoci anche qualcosa di proprio.
In una parola? Fantascienza.
Qui il trailer del film in inglese in questo blog.

sabato 19 settembre 2009

Fra due mesi parte il festival della FS a Trieste.

Anche quest’anno, dal 22 al 28 novembre, si terrà a Trieste il Festival Internazionale della Fantascienza, Science+Fiction. Il festival, che come si legge nella homepage raccoglie l'eredità del “Festival Internazionale del Film di Fantascienza” nato nei primi anni ’60, è una “manifestazione multidisciplinare dedicata all'esplorazione dei mondi del fantastico, dei linguaggi sperimentali e delle nuove tecnologie per il cinema, la televisione, le arti visive e dello spettacolo”, e giunge così alla sua quinta edizione.
In ciascuna edizione vengono assegnati due riconoscimenti: il Premio alla carriera Urania d'Argento, realizzato in collaborazione con Mondadori e consegnato ad un'importante personalità del fantastico, e il Premio Asteroide, per il miglior lungometraggio di fantascienza in concorso. Il Presidente della giuria che quest’anno oltre a questi compiti provvederà anche all’attribuzione della nomination per il Méliès d’Oro, concorso per cortometraggi europei fantastici organizzato in collaborazione con la European Fantastic Film Festivals Federation, sarà Bruce Sterling, che, come noto, risiede in Italia.
L’Urania d’Argento andrà quest’anno a Roger Corman, regista e produttore divenuto figura leggendaria con i propri film nel campo dei B movies, e che ha lanciato nomi del calibro di Jack Nicholson e Francis Ford Coppola. Oltre a ritirare il premio Corman presenterà alcuni dei film del ciclo tratto dai racconti di Edgar Allan Poe, nel bicentenario della nascita dello scrittore.
In merito invece ai titoli confermati in gara nella sezione ufficiale Neon - selezione ufficiale del festival, dal Giappone arriveranno la trilogia manga giapponese di culto 20th Century Boys e la sofisticata science fiction di The Clone Returns Home; dal Sundance Film Festival ci sarà One, opera prima dell’ungherese Pater Sparrow tratta da un racconto di Stanislaw Lem, la co-produzione tra Canada, Russia e Giappone dal titolo First Squad: The Moment Of Truth, fantascienza ambientata nel cuore della Seconda Guerra Mondiale, e su toni diversi l'horror britannico d'ambientazione natalizia The Children.
La manifestazione è realizzata e promossa dal centro ricerche e sperimentazioni cinematografiche La Cappella Underground, con la collaborazione e il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, di Turismo, della Provincia di Trieste, del Comune di Trieste, della Camera di Commercio di Trieste e dell'Università di Trieste.
Sito ufficiale della manifestazione: qui.

sabato 12 settembre 2009

Mister Nobody: la fantascienza al Festival del cinema di Venezia 2009

Si intitola Mister Nobody, ed è di Jaco Van Dormael.
"Bisogna sempre fare la scelta giusta; ma se non scegli, tutto rimane possibile". "Premiato" con dieci minuti di applausi.
A presto fra queste pagine per i doverosi approfondimenti.

venerdì 11 settembre 2009

2012 in uscita il 13 novembre

La data attualmente prevista per l'uscita del film, almeno negli USA, è il 13 novembre prossimo.
Per chi non lo sapesse, si tratta di una storia tremendamente americana: nell'anno 2012, che segna nel calendario Maya la distruzione di tutta l’umanità, una serie di cataclismi colpisce la Terra costringendo un gruppo di superstiti a una dura lotta per la sopravvivenza.
Basato sul romanzo 2012 L’apocalisse (2012: The War for Souls, 2007) dello scrittore americano Whitley Strieber, la storia prende il via da una situazione astronomica talmente eccezionale da presentarsi soltanto una volta ogni ventiseimila anni, ed è stata diretta da quel maestro del catastrofismo che è Roland Emmerich (si pensi a Stargate, Independence Day, Godzilla, The Day After Tomorrow, Il Patriota).




Nel cast John Cusack, Amanda Peet, Woody Harelson, e Danny Glover in un ruolo, questo sì, che solo fino a qualche mese fa sarebbe stato fantascienza, ovvero il presidente degli USA.

lunedì 24 agosto 2009

Avatar.

E' online l'impressionante trailer di Avatar di James Cameron (Aliens, The Abyss, True Lies, Titanic). Il film sembra mescolare abilmente stilemi fantascientifici e fantasy, con numerosi richiami e citazioni. Al filmato segue il lancio ADN Kronos di oggi.

Roma, 24 ago. - (Adnkronos) - Dopo l'anticipazione, avvenuta il 21 agosto al Multiplex 'Le Befane' di Rimini in contemporanea mondiale (NDR: qui il commento entusiastico di un fortunato che ha assistito), il 3 settembre le stesse sequenze di "Avatar", il nuovo epico film di James Cameron, saranno proiettate in 3D in altri sette cinema in tutta Italia. Il Multiplex Arcadia di Melzo (Milano), l'Uci Cinemas Bicocca di Milano, il Warner Village Cinemas Parco de' Medici di Roma, il Multisala Cineland di Ostia, il Multisala Ideal Citiplex di Torino, il Cinecity di Limena (Padova) e il Multiplex Cinecity di Parma ospiteranno infatti la proiezione di alcune lunghe sequenze preparate appositamente da Cameron per dare un assaggio al pubblico del suo ultimo, attesissimo lavoro, dopo lo straordinario successo ottenuto in rete dal trailer presentato in anteprima il 20 agosto che nel solo weekend, in esclusiva per l'Italia sul sito MyMovies.it, e' stato visto oltre 120 mila volte.

In "Avatar" un mondo nuovo e spettacolare al di la' di ogni immaginazione, dove un eroe intraprende un viaggio di redenzione, scoperta e amore inaspettato, ritrovandosi alla guida di un'eroica battaglia per salvare un'intera civilta'. Il film era stato concepito da James Cameron 14 anni fa, quando non esistevano ancora gli strumenti necessari per dare vita alla sua visione. Ora, dopo oltre 4 anni di lavorazione, "Avatar" offre un'esperienza cinematografica a 360 gradi, assolutamente innovativa, dove la tecnologia rivoluzionaria creata per la realizzazione del film si fonde completamente con l'emozione pura dei personaggi, penetrando nel flusso della storia.

"Avatar" uscira' in contemporanea mondiale il 18 dicembre 2009. La Fox Filmed Entertainment, una delle maggiori societa' di produzione, acquisizione e distribuzione cinematografica a livello mondiale, opera in tutto il mondo attraverso la Twentieth Century Fox, la Fox 2000 Pictures, la Fox Searchlight Pictures e la Twentieth Century Fox Animation.

venerdì 21 agosto 2009

Nel paese delle creature selvagge.

"Nel Paese delle creature selvagge" (Where the Wild Things are), film di Spike Jonze ("Essere John Malkovic"), promette un viaggio incantevole e leggero. Il film Warner Bros è ispirato all’omonimo romanzo illustrato di Maurice Sendak, proviene da più di tre anni di gestazione, 80 milioni USD di budget ed ha seriamente rischiato di non vedere mai la luce. Come recita il trailer, "Insight all of us there is something wild". L'importante è cosa intendiamo per wild; sembra che questo film ne dia una definizione che ci corrisponde.
Si sente davvero bisogno di mostri buoni e belli. Da noi arriveranno il 30 ottobre.

lunedì 3 agosto 2009

Grande attesa per District 9

Comingsoon.net ha assistito in anteprima alla proiezione dell'attesissimo District 9 (di Neill Blomkamp) in occasione del Comic-con di San Diego, ed i commenti sono entusiastici. Il film, girato con ristrettezze di budget (grazie all'ambientazione in Sud Africa e alla gradita mancanza di star di Hoolywood) che sembra non ne abbiano affatto compromesso qualità ed effetti, è stato definito come "uno dei film che possono imprimere una svolta radicale al genere FS".
Nel frattempo è uscito il primo trailer doppiato in italiano (qui, e sotto); peccato che si tratti della versione con il volto dell'alieno criptato, di cui non si capisce la ragione, visto che il trailer internazionale è da tempo visibile in versione integrale. E' anche online il sito ufficiale italiano, qui.
Il film uscirà il 2 ottobre in Italia (a metà agosto invece nei paesi anglofoni).
Notizie precedenti sul film in questo blog: qui e qui.






lunedì 27 luglio 2009

Fondazione: il film.

E' noto che il "Ciclo della Fondazione" di Isaac Asimov verrà ripreso in un'opera cinematografica prossima ventura firmata dal regista Roland Emmerich (Stargate, Independence day, Godizlla, The day after tomorrow, Il tredicesimo piano).
La novità è che in occasione dell'ultima Comic-con (San Diego USA, 23-26 luglio u.s.) il regista ha rilasciato una dichiarazione in merito al fatto che la sceneggiatura è stata affidata a Robert Rodat (Il patriota, Salvate il soldato Ryan).
Secondo ComingSoon.net Emmerich ha affermato: “Fondazione è la mia prima volta con una serie, perché in effeti stiamo lavorando su tre film: “Fondazione”, “Fondazione e Impero” e “Seconda Fondazione”. Abbiamo dovuto attendere molto tempo perché i diritti scadessero per tutti i volumi (sono 11 libri in tutto) ed ora possediamo il titolo “Fondazione” e altri titoli della serie dei robot ed ora possiamo utilizzarli. Ho affidato il lavoro ad un ottimo sceneggiatore, autore di “Salvate il soldato Ryan”, che fra l'altro ha scritto anche “Il patriota” proprio per me, e lui è incredibile. E' una delle persone più competenti sui romanzi del ciclo della Fondazione. E' un'ottima cosa lavorare con qualcuno così, perché il suo approccio non sarà del tipo “leggerò i romanzi e vedrò”, no, lui li conosce. Io ho una mia idea precisa, e lui ha la sua, perciò credo proprio che insieme ne faremo un film."
Fonte:
ComingSoon.Net (traduzione mia)

sabato 11 luglio 2009

District 9: online il nuovo trailer

Di questo film, in uscita in versione originale il 14 agosto, e del suo regista, Neil Blomkamp, avevamo già ampiamente parlato qui.
Ecco apparire in rete il nuovo trailer, che conferma le elevate aspettative.

venerdì 26 giugno 2009

AP 8,10

L'inizio di una campagna virale? Un furto ad una major? Da dove viene questo avvincente trailer? A parte Youtube, sembra che la rete non contenga informazioni in materia, e al giorno d'oggi, la vera fantascienza è pensare che possa essere così.
Al momento del caricamento in questo blog, il video seguente mostra appena 15 visualizzazioni in Youtube.
Titolo: - AP 8,10 - così pare.
Il mistero è misterioso...


lunedì 15 giugno 2009

La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo: il primo trailer

E' apparso due giorni fa in rete il primo trailer del film tratto dall'omonimo romanzo del 2003 di Audrey Niffenegger (da me intervistata qualche mese fa, qui), diretto da Robert Schwentke, e con Eric Bana nel ruolo di Henry DeTamble e Rachel McAdams in quello di sua moglie Clare Abshire.


Qui una scheda del film. Per dirla con Audrey, aspettiamo di vedere il film prima di giudicare.

lunedì 25 maggio 2009

DISTRICT 9: fantascienza di denuncia?

Un elicottero sorvola una zona di periferia di una grande città, presidiata da mezzi blindati e uomini armati fino ai denti. Gli abitanti si lamentano, hanno paura.





Le prime immagini di questo film sembrano uscite da un documentario su un moderno “centro di permanenza temporanea” destinato ad accogliere (si fa per dire) immigrati clandestini in fuga. Il trailer del primo lungometraggio di Neill Blomkamp (che sarebbe dovuto essere la versione cinematografica del videogioco Halo, progetto al momento sospeso), ventinovenne regista sudafricano, promette davvero bene. Il film si propone come versione estesa del bel cortometraggio "Alive in Joburg", animato dallo stesso tema di fondo, ovvero l’indesiderato arrivo di alieni pacifici che verranno immediatamente ridotti in condizioni di ospiti ingombranti, da temere, scacciare, e se possibile perseguitare. Il distretto 9 è un ghetto per i nuovi venuti. Ed è un peccato che la lingua italiana non permetta di rendere il doppio significato della parola inglese “alien”, che significa in effetti tanto “alieno” quanto “immigrato”.
E così la domanda se la vita dell'alieno meriti lo stesso rispetto di quella umana nasconde il quesito terribile sul riconoscimento dell'umanità di chi, oggi, non appartenga alla blasonata razza bianca occidentale consumatrice di beni non durevoli e localizzata in aree precise dell'unico pianeta al momento noto per essere abitato da specie viventi. Un quesito che solo a porselo vuol dire essere in sintonia, ad esempio, con le affermazioni drammatiche e sconcertanti di certi ministri della repubblica italiana.

Ma torniamo al tema di oggi.
Ammesso che il film mantenga la promessa di questo trailer (e ad oggi, a giudicare dalle immagini di questo regista disponibili in rete, non c’è alcun motivo di dubitarne), eccoci ancora una volta al cospetto della miglior fantascienza, quella fatta di immagini che a dispetto dei suoi detrattori inducono a pensare. Le parole della gente povera di Joburg (Johannesburg) sono drammaticamente autentiche e attuali: chi ha poco lo difende dal nulla, e l’arrivo degli “altri” è una minaccia per la sua preservazione. Non penso che sia casuale che un tema simile sia trattato da un regista che, benché giovane, proviene da un paese in cui l’Apartheid è stato abolito solo quindici anni fa. “Devono solo andar via “ dice l’abitante della periferia della grande città, lui che fino a pochi anni prima sarebbe stato la vittima, di un sistema simile. Lo spaccato emergente dal trailer ha colori cupi e sporchi, e persino l’inglese parlato con vivido accento afrikaans contribuisce all’effetto complessivo di miseria catastrofica. Le immagini accendono una gran voglia di vedere dove la storia andrà a parare, e non è solo questione di ovvia curiosità per l’impianto narrativo; il film ci proporrà un finale di una convivenza possibile fra i popoli alla Asimov, una vittoria della migliore “umanità”, o ci trascinerà in un buio esistenzialista alla P. K. Dick e senza via di scampo alla presunta dannazione dell’essere umano?

Certo è che il rovesciamento dei ruoli tradizionali (i cattivi non sono gli alieni, ma gli uomini) è già di per sé una bella trovata, e non si deve dimenticare in merito la “non-americanità” del regista (e ci aspettiamo quindi anche del film). Il lancio è previsto in estate in lingua inglese e in ottobre dalle nostre parti. Questo è il sito ufficiale del film, ricco di trovate interessanti.
Neil Blomkamp è uno che ha già fatto molto parlare di sé come autore e regista di cortometraggi che svelano la sua passione per la FS. Il più visto è probabilmente lo spot pubblicitario Citroen, ma non mancano pregevoli esempi di corto di puro genere, come Tetra Vaal, o Yellow (in realtà per Adidas), Perfect, o, in chiave tragicomica, Tempbot. Sempre accurata, in tutti i corti, l'integrazione fra immagini e musica.

Aspettando il lancio di D9...

sabato 23 maggio 2009

Star Wars miglior film di fantascienza

Secondo un comunicato ANSA del 22 maggio scorso, gli episodi IV e V della saga conquistano le prime 2 posizioni in classifica; Star Wars e' il miglior film di fantascienza di sempre: lo rileva un sondaggio diffuso su internet e promosso dall'agenzia Wenn.
Con l'episodio IV, Una nuova speranza, e l'episodio V, L'impero colpisce ancora, il celeberrimo ciclo ha conquistato le prime due posizioni della classifica. Al terzo posto si e' piazzato Alien, mentre a seguire arrivano Matrix e Blade Runner.
Battaglia per la terra, una saga dell'anno 3000, protagonista John Travolta, e' invece stato votato come il peggior film di fantascienza.
La classifica originale è visibile qui.

(foto: le maschere di Star Wars esposte al Museo Nazionale del Cinema di Torino)

sabato 14 marzo 2009

A.D. 2077: VEXILLE!

Ho comprato questo anime di fantascienza, che non conoscevo, ispirato dall’immagine sulla copertina del DVD e dalla sinossi sul retro della confezione, persa fra dozzine in una fornita parete di film di animazione nella Fnac di Porta di Roma. Il giudizio è decisamente positivo e sono più che soddisfatto dell’acquisto. In internet ho trovato dozzine di recensioni contenenti giudizi dal soddisfatto all'entusiasta; pare che il mio fiuto abbia scovato un piccolo capolavoro... (sono tutto sommato un profano di un genere che merita indubbiamente un approfondimento, per originalità delle storie e bellezza delle immagini).
Dallo stesso regista di Appleseed, ovvero Fumihiko Sori, il film è ambientato nel 2077, in un Giappone che da dieci anni è uscito dall'ONU perché contrario alle limitazioni alla sperimentazione sulla robotica. Come in Appleseed, la protagonista è una donna volitiva e innamorata, Vexille. L'arcipelago nipponico si è completamente isolato grazie a una barriera elettronica che impedisce intrusioni di qualunque natura. Il Giappone è praticamente invisibile da 10 anni. Gli USA sono convinti che la sperimentazione sugli androidi abbia raggiunto livelli inaccettabili e inviano in Giappone una forza speciale, chiamata SWORD, incaricata di attivare un collegamento satellitare che consenta di vedere cosa sia accaduto nel paese e raccogliere informazioni. Dell’unità speciale fanno parte i due protagonisti, Leon e Vexille, che formano una coppia non solo a livello professionale. Ma il vero motivo per cui Leon si è offerto volontario è rintracciare la sua donna di un tempo...
Il livello tecnico rende le immagini credibili e la storia è estremamente plausibile e coinvolgente. Interessante rivisitazione della tendenza isolazionista della storia giapponese, condita da analogie con gli attuali dibattiti di natura bio-etica. Il film scorre via leggerissimo, nonostante le continue ed ovvie sparatorie e decine di scontri in stile avveniristico, in cui si ritrovano citazioni di maestri del calibro di Heinlein (l’attacco iniziale alla Starship Troopers) e di pietre miliari del cinema come Mad Max (le battaglie nel deserto di Tokio) o addirittura Guerre Stellari (la battaglia finale con la corsa dei veicoli verso il cuore del centro di ricerca). Forte la connotazione esistenzialista in perfetto stile cyberpunk, la visione apocalittica del futuro nel segno della dualità uomo/macchina, sorgente di sofferenza universale, e se è vero che dopo Blade Runner tutto il resto è copia, è altrettanto vero che c’è copia e copia. Il libro che Vexille raccoglie da terra (una copia del Romeo e Giulietta) è una pennellata magistrale e toccante.
Chi ha amato Appleseed non perda Vexille.
In Youtube potrete visualizzare dozzine di filmati, compreso l’intero film in inglese in vari tronconi. Per gli amanti del genere anime, non solo di FS, segnalo il sito: Anime Italy. Qui sotto, il trailer originale in giapponese con sottotitoli in inglese, uno dei filmati di migliore qualità video che sono riuscito a individuare. Qui, il gruppo sul film in facebook.


STAR TREK III - Trailer 6th - March '09